venerdì 1 novembre 2013

La vera Ribollita Toscana



La ribollita.

Lo so, sono ancora giornate da mare tuttavia la sera l'aria s'arraffrescha e, questo piatto della cucina povera Toscana, può essere davvero gradevole. Fra l'altro lo si può mangiare anche il giorno dopo, anche freddo, ed è più
buono.
Anticamente, la ribollita, veniva fatta con gli avanzi di casa per cui divertitevi a metterci ciò che più vi piace (francamente eviterei di metterci i decoder sky rotti,  i cremini della valsoia e le piastrine usate del Vape).
Quella che segue è la vera ricetta originale Toscana. C'è da dire che, girando per la Toscana, ogni città ha una propria ricetta originale e ne rivendica l'invenzione. Io, che amo la Toscana, ho fatto una media ponderata di tutte le varianti per voi ed ora vo a rahhontarla.

Ingredienti:

La vera ribollita Toscana DEVE avere tra gli ingredienti il cavolo nero.
Questa ricetta è per quattro persone o solo per me quindi, se una donzella mi invita a cena e mi fa la ribollita, la deve fare per cinque persone.

Qualche foglia di cavolo nero che si trova molto facilmente nel periodo invernale.

Cavolo nero


5 foglie grandi di verza
fagioli borlotti freschi
patate
carote
cipolla
aglio
un mazzetto di erbe aromatiche (alloro, timo, rosmarino)
bacche di ginepro
pane raffermo
olio e.v.o.
sale
pepe

Preparazione:

In una pentola di coccio grande dobbiamo preparare un soffritto con olio, cipolla e carote sminuzzate e l'aglio. Ricordo che lo spicchio d'aglio va schiacciato affinché  possa sprigionare il suo aroma.
Allorché quando e siccome la cipolla mi si è indorata sfumiamo con un po di vino bianco a fuoco arzillo. 
A questo punto si aggiunge il cavolo nero tagliato a listarelle e, dopo qualche minuto, le foglie di verza anch'esse tagliate a mestiere come per il cavolo nero.
Copriamo la figata con un coperchio ed abbassiamo il fuoco e proseguiamo con la cottura.
In un'altra pentola abbiamo già messo a lessare i fagioli in abbondante acqua.
A cottura ultimata dei fagioli (devono essere al dente) ne versiamo la metà nella pentola di coccio e l'altra metà la frulliamo con il minipeemer (l'invenzione del secolo dopo il mouse). NON BUTTATE l'acqua di cottura dei fagioli. 
Aggiungiamo ora nella pentola di coccio, le patate tagliate a cubetti ed ogni tanto copriamo il tutto con l'acqua di cottura dei fagioli.
Lasciamo cuocere per almeno un'ora a fuoco medio demotivato. Al raggiungimento dell'ebollizione aggiungiamo il mazzetto di erbe aromatiche legate con un filo.
A cottura quasi ultimata aggiungiamo la crema di fagioli ottenuta con l'invenzione del secolo dopo il mouse.
A questo punto si può salare a piacere (poco altrimenti si invecchia a vista d'occhio) e servire con un goccio di ottimo olio, un twist di pepe e crostoni di pane.
Variazioni possibili: innumerevoli. Io ci metto molto peperoncino per esempio come anche foglie di bieta, cicoria, porri etc.
Consiglio di gustare la ribollita con un plaid sulle ginocchia, ciambattine ai piedi pari, un glass di vino rosso (toscano tipo morellino di Scansano), un buon film di menare. 
Buon appetito.
Ribollita di un buono imbarazzante



3 commenti:

  1. Ma a Napoli il cavolo nero non si trova...sigh

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    1. Si trova. Si trova. A napoli ci sono due cose: il cavolo nero e donne da infarto.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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